Quale sarebbe la differenza tra l’obbligo di vaccinazione o il divieto di accedere praticamente ovunque? Se lo chiedono in tanti. Questi ragionamenti e queste previsioni potevano e dovevano essere fatte prima. Non serviva arrivare al punto estremo con la nuova variante che sta portando i contagi giornalieri alle stelle, peraltro anche questo aspetto era stato previsto.
Ora chiedere agli italiani di vaccinarsi, utilizzando la mossa politica di non volerlo imporre e mascherandolo con una limitazione di movimento quasi totale é fastidioso, quasi irrispettoso.
Sino a poche settimane fa si evidenziava la libertà lasciata dal nostro governo nel poter scegliere se vaccinarsi o meno. Stava al singolo decidere se fare tamponi su tamponi se desiderava viaggiare comunque, ma nessuno parlava e nemmeno ipotizzava una possibile violazione della libertà di scelta se vaccinarsi o meno.
Da questo punto si é passati addirittura a valutare una formula Macron in piccolo, che poi non sarebbe nemmeno tanto in piccolo, con limitazioni pesanti nei movimenti e negli spostamenti per i non vaccinati.
Ma non sarebbe opportuno chiarire? Si passano ore ed ore in comunicazioni ufficiali banali, istituzionali che nessuno guarda e nessuno ascolta e non si vuole dedicare un’ora di “domande e risposte” di cui tutti oggi avrebbero bisogno.
Come al solito la chiarezza lascia il tempo all’incapacità programmatica. Trenta o quaranta anni fa poteva anche andare bene, ma oggi con internet e le informazioni in tempo reale non é accettabile.
Non serve arrivare a spaventare le persone, anche perché si rischia l’effetto contrario se si forza la mano. Non serve obbligare nessuno. Serve solo informazione. Quelle benedette pubbliche relazioni che per quanto troppo spesso ovattino la realtà, in questi casi sarebbero fondamentali per fare chiarezza.
Possiamo portare le persone a vaccinarsi con l’informazione. Possiamo invitarle a comprendere anche quando faticano a farlo. Essere obbligati non serve a nessuno. Essere isolati se non ci si vaccina, ancora meno.
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