Fondamentalmente il governo ci ha messo del suo. Ha messo a disposizione dei cittadini un modo per fronteggiare l’emergenza pandemica, attraverso i vaccini.
Lo stesso governo é venuto a mancare sull’informazione in merito a questo argomento, che doveva essere di gran lunga migliore.
Se poi nel mezzo ci mettiamo le contraddizioni di Astra Zeneca e J&J (notizia di oggi che J&J può sviluppare una rara sindrome in alcuni soggetti), allora abbiamo confezionato il fallimento perfetto.
La gente va portata a vaccinarsi perché viene informata bene e a tempo debito, non perché gli viene dato da capire che potrebbero essere vietati alcuni servizi a coloro che rifiutano il vaccino.
Le persone vanno istruite, vanno accompagnate e bisogna alimentare in loro la necessità di informarsi.
Tutto l’opposto di questa idea di vaccinazione di massa che trasmette il messaggio “chi é dentro é dentro e chi é fuori cavoli suoi”.
Togliamo gli abiti militari e indossiamo i camici bianchi, occupiamo pagine e pagine di stampa e prenotiamo ore sulle principali tv nazionali. Informiamo come mai abbiamo fatto, portiamo la gente e capire, anche coloro che non hanno voglia di farlo.
Mettiamoli nella condizione di scegliere, ma non nella confusione dove la scelta sembra una forzatura.
Eccoci giunti ad oggi dunque, in cui il governo valuta di adeguare i limiti di sicurezza in termini di numeri e di percentuali, per evitare chiusure prima della fine dell’estate. Non possiamo permettercelo e non avremmo i soldi per fronteggiarlo. Rischiare una chiusura prima di settembre sarebbe letale per la nostra economia.
I dati però ci portano in quella direzione e ancora troppi milioni di persone non si sono vaccinate nel nostro paese, dunque questi numeri sono destinati a salire, inevitabilmente entro addirittura la fine di luglio.
Ma nessuno potrà permettersi di chiudere nulla, almeno sino a fine agosto.
Poi da settembre sarà tutta un’altra storia, ma da quello che si intravede se non cambiamo passo, finiremo per raccontare l’ennesima brutta storia.
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