Silvia Romano é tornata a casa. La volontaria italiana rapita circa 1 anno e mezzo fa ha fatto ritorno nella sua Milano, finalmente tra le mura di casa con la sua famiglia.
Nel frattempo da quando aveva lasciato Milano di cose ne sono cambiate tante, tranne la felicità ed il sorriso di Silvia che sono qualcosa di contagioso, che cadono a pennello in un momento duro in cui abbiamo bisogno di qualche sorriso in più.
Basterebbe smetterla con le polemiche. Se Silvia ha deciso di convertirsi all’Islam sono affari suoi e di nessun altro.
Nessuno può davvero comprendere cosa possa aver passato in quei mesi di carcerazione, forse nemmeno lei ha compreso proprio tutto, come ad esempio perché proprio lei, perché proprio una persona che andava in quei luoghi solo per fare del bene…
Certo é che il lavoro dei nostri servizi segreti questa volta é stato esemplare. Ma proprio qui resta il punto cardine della discussione.
O le cose si fanno in totale segretezza, oppure se si rende pubblica una notizia di questo spessore, se si va a ricevere Silvia in aeroporto utilizzando l’arma della propaganda politica nel giorno della festa delle mamme, ecco a quel punto quei pochi dettagli che vengono resi pubblici andrebbero spiegati meglio.
Tutti avremmo firmato per riportare a casa una nostra ragazza, ma visto che si é parlato di riscatto e di molto altro é giusto dare indicazioni precise. E’ giusto parlare di costi ed é giusto spiegare alle persone come si sono svolti i fatti realmente.
Perché un governo non tratta mai con i terroristi. Se lo si é fatto é perché fonti certe hanno dato garanzie sull’esistenza di Silvia e sulla sua posizione.
Questo che rimanga ovviamente segreto insieme alle fonti, ma tutto il resto sarebbe bello se ci venisse spiegato. Altrimenti i saluti in pompa magna di domenica ci lasciano addosso quell’odore di bruciato, quello di quando vai a casa di amici per una grigliata e la sola cosa che ti riporti a casa come ricordo non é la qualità della carne ma la puzza di bruciato sulla maglietta.
Ecco perché la gente vuole sapere, a parte gli stupidi che giudicano o minacciano. Vorremmo solo capire. Crediamo di averne il diritto di sapere come sono andate le cose e per cortesia non rispondeteci che sarà scritto tutto in un libro che sarà edito da Pinco e Pallino perché così non sarebbe corretto.
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