Alla fine questa storia della TAV può davvero far cadere un governo? Probabilmente si, perché l’aria che si respira a Roma é pesante in queste ore. Tutti a cotruire muri oltre i quali non si può andare. Tutti a dichiarare che sono pronti ad andare sino in fondo.
E tutti noi che questa storia delle valutazioni dei costi e dei benefici ce la siamo bevuta tutta e non ci siamo accorti di quanto ci abbia offuscato la mente.
Perché credo, visto che si partecipa con soldi pubblici (dunque anche nostri), che sia d’obbligo farci vedere questa benedetta valutazione.
Se i costi sono davvero spropositati allora che ci venga dimostrato e si passi a rivalutare l’opera intera.
Ma se i benefici ed i contributi europei negli anni possono permetterci di affrontare questa situazione iniziale, allora facciamo terminare i lavori.
Non serve rendere tutto così complesso.
Far cadere un governo per la TAV sarebbe ridicolo ed irrispettoso verso chi ha votato le forze politiche al comando oggi in questo Paese.
Noi che continuiamo a leggere di questa storia siamo pronti a valutarne con distacco e rispetto i valori positivi e negativi, i posti di lavoro e i contributi dall’Europa.
Ma vorremmo poter accedere alle carte in mano al governo, vorremmo poter sentir parlare di costi e benefici, non ci interessa sentire i loro ultimatum. Ci interessano i fatti.
Far cadere un governo per la TAV sarebbe ridicolo, e renderebbe quanto fatto sino ad oggi una gran perdita di tempo e denaro che sarebbe paragonabile solo a chi ha messo il sedere negli anni passati sulle stesse poltrone di Montecitorio. Non ci sarebbe più differenza a quel punto.
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