E’ quanto ha stabilito il Tribunale dei Minori di Padova che ha disposto l’allontanamento di un 13enne da sua madre.
Ancora una volta un adolescente usato per fini sociali che nessuno capisce.
Dovrebbe essere una lezione per tutti quelli come lui? Perché gli effeminati per lo Stato italiano sono una piaga? Una malattia forse?
Nel Paese degli opposti e dei contrari tutto può accadere.
Il politico non entra in politica se non per rubare. Il direttore di un giornale non va al lavoro se non ha un capo padrone che gli dice cosa scrivere. Il 7% dei preti non va in canonica se non può abusare dei ragazzini.
Ebbene, in questo Paese essere effeminati é una malattia. Esattamente come essere gay o trans.
Perché nella inciviltà del falso perbenismo in cui viviamo tutte queste alternative sociali non sono contemplate.
Troppo facili da gestire.
Cosa raccontiamo al nostro dio la prossima domenica quando ci chiede di mandare le femminucce a sinistra e i maschietti a destra?
In questa società di inutili e preoccupanti preconcetti come giustifichiamo a noi stessi, insoddisfatti cronici, che la felicità di un “diverso” può essere superiore alla nostra?
Perché ciò che ci rende felici prima di ogni cosa é la libertà.
A 13 anni se un bimbo é dichiarato troppo effeminato pretendo di sapere chi é il responsabile che ha riscontrato questo aspetto e come lo ha affrontato.
Poi gli ribalto virtualmente la famiglia, e scommettiamo che in qualche modo trovo qualche enorme scheletro nel suo armadio? Una sua omosessualità repressa, una impotenza sessuale o un’incapacità di socializzare cronica…
Perché questa é la vita, non chiediamo spiegazioni, ma almeno lasciamo vivere.
Non serve analizzare tutto, ma non permettiamo a questi stolti di giudicare ciò che non sono in grado nemmeno di comprendere.
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