Sono almeno 40 anni che sentiamo parlare dei problemi di Alitalia. Sono passati governi, partiti politici, epoche intere ma tutto é rimasto come negli anni ’80.
Una compagnia fallimentare tenuta in piedi dagli aiuti governativi che sappiamo essere stati illeciti persino per la Comunità Europea.
Oggi giornata si scioperi, cortei, proteste, esattamente come 40 anni fa. Perché ogni volta si passava alle minacce, lasciando le persone senza voli e spesso persino senza rimborsi, tanto poi in qualche modo sarebbe intervenuto il governo.
Questa volta non può succedere sotto gli occhi di tutti, questa volta non si devono convogliare i soldi dei contribuenti verso una società che doveva fallire almeno 20 anni fa.
Manager d’assalto che si sono seduti sulla poltrona più forte della compagnia di bandiera non hanno mai risolto nulla, sempre rincorrendo un debito enorme che aumentava di giorno in giorno.
Se poi al debito affianchiamo un servizio scadente, allora abbiamo la fotografia di questi 40 anni di Alitalia.
Ogni volta nessuno si preoccupava di migliorare il servizio perché a nessuno é mai interessato far crescere questa compagnia. Pensare che tra i reclami fatti in questi giorni ci sono anche i livelli di stipendio quando per decenni molti lavoratori Alitalia sono stati strapagati, ridicolizza la situazione in considerazione del fatto che sono stati i costi a mettere la compagnia al collasso.
Giusto dunque che questa volta, ringraziando per l’ennesimo disagio generato dagli scioperi, possiamo essere noi a girarci dall’altra parte e chiediamo che gli aiuti governativi possano essere indirizzati sulla riduzione delle bollette della corrente o quelle del gas, sugli aiuti ai disabili e agli invalidi, piuttosto che ad Alitalia per l’ennesima volta. Non ne hanno certo colpa i dipendenti, la responsabilità é nelle mani di un sistema che ha sempre protetto la compagnai di bandiera per motivi politici, come fosse un’istituzione nazionale.
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