Si presenta a Roma, incontra i suo parlamentari e scattano foto di gruppo per tutti e per tranquillizzare tutti. Manda messaggi a tutti, ma soprattutto a Conte al quale dice di studiare la storia del Movimento 5 Stelle. Evidenzia più di una volta che lui é il garante per il Movimento e che non ha nessuna intenzione di tirarsi da parte. Qualora decidesse di farlo o qualcuno gli facesse capire che deve defilarsi, allora tirerebbe da parte il Movimento intero senza possibilità di soluzioni alternative.
Questa la mossa di Grillo a Roma nella giornata di ieri. Nonostante il dialogo con la stampa fosse ai minimi storici, un pò come é sempre stato per lui, ha preferito usare la stampa per mandare messaggi a Conte che potevano e forse dovevano restare comunicazioni private.
Soprattutto in un momento storico delicatissimo per il Movimento che fatica a trovare la sua vera identità. Il cambio di governi, lo spostamento di poltrone e di accordi politici non ha giovato negli ultimi 24 mesi, se poi si aggiunge anche una vera presa di posizione contro l’ex presidente Conte, allora si finisce per mandare ancora più in confusione gli stessi elettori che nel Movimento vedevano il cambiamento.
Un cambiamento per ora arrivato dal cambio di alleati, dal cambio di poltrone su cui sedersi in Parlamento, molto meno in termini pratici.
Arrivare al punto di prendere in ostaggio il Movimento stesso, sembra di sentire la storia del bimbo che al campo di calcetto perde la sua partita, prende il suo pallone e se ne torna a casa… perché alla fine il pallone é suo.
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