Perché la mafia non ha vinto 25 anni fa e nemmeno lo Stato ha vinto quel giorno. Sappiamo bene tutti quanti che il giudice Falcone andava scomodo a molti, forse troppi, sia a Palermo che a Roma. Così andava eliminato. Così hanno pensato di fare. Così hanno fatto.
Perché la mafia é battibile, non é un demone invincibile e questo Falcone lo aveva capito bene. Ma per colpire la mafia dobbiamo avere il pieno appoggio dello Stato. Non c’era 25 anni fa questo appoggio, non c’é nemmeno oggi.
Chi ricorda la Sicilia e Palermo di 25 anni fa sa bene che a parte i colori sbiaditi, ad oggi, nulla é cmbiato.
La mafia cambia i giocatori come le carte della briscola, li manipola e li uccide come meglio preferisce.
Ma non ditemi che qualcosa é cambiato. Palermo é sola in questa lotta come lo era 25 anni fa quando il giudice Falcone chiedeva allo Stato di intervenire.
Fermiamo le lezioni nelle scuole se serve, insegnamo ai nostri ragazzi chi era e cosa faceva Falcone insieme a Borsellino. Perché questa é la nostra storia, questo é quello che siamo e le nuove generazioni hanno più bisogno di storia moderna che di antica Roma.
Perché studiando la storia li prepariamo meglio al presente.
La mafia esiste ancora, domina ancora Palermo. I giovani in Sicilia sono vittime, sequestrati da un sistema corrotto che non permette loro alcuna possibilità di cambiamento.
Per lavorare e per scappare dalla mafia te ne devi andare, ancora oggi, dopo 25 anni.
Falcone ha vinto la sua battaglia quel giorno. Ha dimostrato cos’era la mafia per la Sicilia. Li ha portati allo scoperto, li ha messi alle corde. Sapeva di rischiare la vita per quello che faceva, ma non si é fermato lo stesso.
Lo Stato quel giorno ha fatto finta di girarsi dall’altra parte e da allora non si é mai più rigirato.
Perché nelle bombe di Capaci c’era tanto Stato, tanta politica. Quella di una volta, tra una gobba ed un garofano rosso. Roma era stata informata e Roma sapeva cosa sarebbe accaduto quel giorno.
Ma quando lo raccontiamo ai nostri figli ricordiamoci di dire loro che la Roma politica di quei giorni é morta da tanti anni, il Giudice Falcone é più vivo che mai nella memoria degli italiani, perché se lo vogliamo davvero, possiamo cambiare la storia.
Siamo da sempre portati a riconoscere gli uomini che contano, Giovanni Falcone ha fatto la storia di questo Paese come pochi altri hanno avuto il coraggio di fare.
Non ha mai assecondato la mafia e l’ha sempre combattuta.
Vorremmo raccontarvi che la Sicilia é cambiata. Non lo é per niente, perché é cambiata troppo poco per notare alcuna differenza.
Nel frattempo é anche rimasta sola, perché Roma, da quel 23 maggio di 25 anni fa, si é girata dall’altra parte.
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