In Sicilia negli ultimi 5 mesi i dati sui contagi e sui morti sono stati “spalmati” in più giorni, come da un’intercettazione dell’assessore Ruggero Razza.
Dunque per evitare la zona rossa, mettendo a forte rischio la popolazione, l’assessore insieme alla sua squadra di furbi collaboratori, ha fatto alterare i dati da fornire al governo ed alla stampa.
L’accusa della procura di Trapani é davvero pesante oltre che vergognosa. Oggi, di prima mattina i carabinieri hanno notificato 3 provvedimenti di arresti domiciliari. L’assessore Ruggero Razza ha ricevuto un avviso di garanzia e un invito a comparire per essere interrogato.
Gli episodi contestati sono più di 40, di cui l’ultimo al 19 marzo. Ai domiciliari sono finiti Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, insieme a Salvatore Cusimano, funzionario regionale, ed Emilio Madonia, che lavora per una ditta che gestisce i flussi informatici dell’assessorato.
Il modo in cui sono stati gestiti i dati e i morti é quanto di più squallido si possa pensare. Finire ad “usare” il numero dei morti per interessi evidentemente anche personali, é un gesto deplorevole, che merita di essere approfondito sino all’ultimo dettaglio.
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