Oggi, dopo che per 30 anni tutti noi italiani sappiamo che Alitalia é un buco nero senza fine, il Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio ci illustra meglio la situazione dicendoci che si tratta di un’azienda con “problemi seri che non si affrontano a cuor leggero, c’é preoccupazione”.
Oggi lo stesso Delrio ha un incontro con i sindacati in merito al nodo Alitalia, per cercare di capire se c’é la possibilità di trovare una soluzione.
Nel frattempo i sindacati hanno confermato lo sciopero per il 23 febbraio e al momento le posizioni sembrano troppo distanti.
Ma visto che si parla di trovare una soluzione aggrappandosi a compagnie low cost quali Easyjet o Ryanair, il punto é che si potrebbe per una volta in 30 anni abbassare le pretese ingiustificate, sia da parte dei dipendenti che dei sindacati.
Sarebbe opportuno valutare le opzioni prima di prendere delle posizioni in Alitalia, per una volta tanto.
Anche perché in tal caso, non si potrebbe considerare di precettare tutti quanti? Magari minacciando la vendita della compagnia o addirittura ipotizzandone il fallimento? Per capirci, tutti a casa e ripartiamo da zero.
Non capisco perché un normale imprenditore non può nemmeno permettersi di valutare alternative, quando invece aziende fallimentari a vita come Alitalia, che subiscono l’incompetenza gestionale di decenni, possono ancora anche solo sedersi ad una tavolo delle trattative ed alzare la voce.
Non lo capiamo, ma attenzione signor Delrio, non significa che siamo stupidi e oggi, dopo che per 30 anni tutti abbiamo detto che é un’azienda fallimentare gestita da incompetenti e raccomandati, non significa che possiamo assecondare le sue parole e fare finta di meravigliarci. Perché in questo modo sembrano l’ennesima, infinita presa per i fondelli.
Ora provi a dirci, gentile Ministro che non sa e non sapeva, come tutti gli italiani, che la situazione é quella che le abbiamo indicato in queste righe?
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