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Il termine “populista” equivale ormai al termine “terrone”

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Negli anni passati quando si voleva davvero offendere una persona che dal sud Italia si trasferiva a Milano o a Torino la si chiamava “terrone”.
Poi però i terroni hanno reso grande la Juventus e la Fiat, hanno fatto lavorare le aziende del Berlusca e alimentato i traffici del Bettino.
L’azienda Italia non esisterebbe senza i terroni, e ve lo dice un milanese.
Arrivavano dal sud con le loro valige di cartone e si adattavano a qualsiasi lavoro, ovviamente soprattutto i più umili, quelli che la gente del nord non voleva fare.
Vi ricorda qualcuno vero? Magari qualcuno c.he oggi é arrivato in Italia con un barcone alla ricerca di lavoro e dignità.
Ma l’informazione italiana ha deciso che era tempo di alimentare un nuovo termine e ha fatto in modo che il termine “populista” potesse fare breccia.
Persino a Milano il pirla é diventato un populista.
Lo hanno fatto apposta per identificare gli ignoranti, gli operai, i muratori, i digraziati, i poveracci, i grillini e il popolo in genere.
Oggi se sei populista sei come 40 anni fa un terrone, un impestato.
Lasciatemi solo dire che nell’Italia di oggi é meglio essere “populista” che un giornalista iscritto ad un albo massonico corrotto che decide cosa scrivere sulla base di quello che vuole il proprio padrone.
Fanno l’informazione del domani, nel senso che arrivano sempre dopo e sempre nel modo sbagliato.
Allora vedete, se populismo significa libertà, meglio non appartenere all’albo dell’ordine dei gironalisti in italia, meglio fare il populista che mantiene la dignità del terrone che lavorava 15 ore al giorno e la libertà dell’essere umano che oggi può permettersi di mandarl.i tutti a quel Paese.
Noi populisti possiamo permettercelo, voi giornalisti/servi di un sistema corrotto non potete nemmeno andare a prendere il caffè quando volete, dovete comprarvi una chiavetta che vi viene scalata dallo stipendio. Scrivete quello che volete solo compiacendo un direttore pagato per filtrare i vostri articoli. Un blogger in Iran ha più libertà di scrivere e pubblicare un articolo entro 5 minuti di quella che voi potreste avere nell’arco di una vita intera.
Dunque evviva il populismo se oggi significa libertà, ben venga, alla faccia dei mostri sacri dell’editoria italiana, corrotta ed alimentata dai nostri stessi soldi che ci prendono con la forza dalle tasche. Vogliono i nostri soldi per sopravvivere ma possono sputare sentenze e articoli che sono tutto meno che informazione.

 

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