I giudici della Cassazione hanno confermato la condanna, riducendo il periodo da passare dietro alle sbarre per l’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.
Le vicende si riferiscono ai casi Maugeri e San Raffaele. Tutto attorno ad un piano ben costruito di accettazione di mazzette, favori, soldi, case e molto altro in cambio di autorizzazioni che altrimenti avrebbero richiesto un iter ben più lungo e senza garanzia di successo.
Volendo vedere per il giro d’affari illecito che si era creato non sono nemmeno molti i 5 anni e 10 mesi di condanna da passarsi in una prigione.
Un’altra fetta di Milano da bere se n’é andata così come é venuta. La Milano degli anni 80 e 90. Quella dei Craxi prima e dei Formigoni dopo. Nulla era impossibile nella capitale lombarda in quegli anni soprattutto quando si conoscevano le persone giuste e si sapeva per bene dove mandare i soldi.
E’ sempre stato così e Formigoni non é il primo e solo e non sarà nemmeno l’ultimo. Il sistema operava in questo modo e lo ha fatto per decenni. Tutti lo sapevano, tutti lo avevamo capito. Ma Formigoni faceva parte di una di quella liste di “intoccabili” che non potevi nemmeno permetterti di sfiorare.
Ora però non facciamo finta di non sapere come andavano le cose e non prendiamo nemmeno Formigoni a capro espiatorio di un sistema che funzionava in questo modo.
Molti altri hanno fatto di peggio a Milano e sono ancora in circolazione a godersi i soldi di quell’epoca d’oro della Milano incapace ma potentissima.
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