Perché alla fine, le immagini di Bologna probabilmente le abbiamo viste tutti. Forse sarebbe più opportuno dire che le abbiamo viste e riviste e che da ore ormai ogni canale televisivo approfitta della nostra coscienza solo per attirare sempre più telespettatori.
Poi ci sono i socials che contribuiscono a far passare sempre più le immagini da ogni prospettiva, persino da 5 km di distanza dall’esplosione, solo per avere likes o condivisioni, che oggi valgono più di qualsiasi sorriso o stretta di mano.
Così, tutto il resto ci scorre via invisibile ai nostri occhi, nella piena consapevolezza che nel foggiano sono morte 12 persone in un unico incidente stradale, ma il furgone aveva targa bulgara e probabilmente erano tutti braccianti, e poi alla fine la loro botta non porta neanche le scarpe all’esplosione spettacolare di Borgo Panigale.
I migranti su quel maledetto furgone non contano, non avevano nemmeno con sé dei documenti, loro servono alle grandi aziende per la manovalanza in modo da poter “ammazzare” i costi di produzione per straguadagnarci su quelli di vendita; di migranti irregolari ce ne sono nel foggiano per i pomodori come nell’astigiano per le vigne ed i noccioleti, ma alla fine non danno la spettacolarità necessaria a tenere in piedi un canale televisivo o un sito web.
Perché alla fine qualcosa non funziona, e se continuiamo ad alimentare la nostra mente con le immagini di Bologna, si può pensare che difficilmente possa funzionare qualcosa.
Dunque basta, non ne possiamo più di vedere quelle immagini e ascoltare giornalisti che ne parlano.
Spettacolare é vero, ma una persona é morta e oltre 60 sono rimaste ferite. Non rendiamolo uno spettacolo da prima fascia.
The post La spettacolarità televisiva di Bologna batte tutti, persino i morti appeared first on Editoriale Italiano.